La geometria iperbolica
1. Le ipotesi di Saccheri
Considerato un quadrilatero ABCD con gli angoli in A e in B retti, i lati AD e BC di uguale lunghezza, Saccheri, sempre a prescindere dal 5° postulato di Euclide, dimostra che anche gli angoli in C e in D sono uguali fra loro e quindi presenta le seguenti tre possibilità:
II) angoli in C e D ottusi
III) angoli in C e D acuti
Nell'ipotesi II, risulta CD < AB
Ne segue che l'angolo a è maggiore dell'angolo
b
(due lati dei triangoli sono fissati e si considera l'angolo compreso) e,
poichè
c + b = R, la somma degli angoli del triangolo ABD risulta > 2R, contro
il
completamento alla
PROP.17.
L'ipotesi è quindi scartata.
Nell'ipotesi III, risulta
CD > AB
e quindi l'angolo a minore dell'angolo b; di conseguenza la somma
degli angoli del triangolo ABD è < 2R.
In tal caso, considerato il triangolo
rettangolo ABC, egli costruisce CD con a' = a, in modo che, per la
PROP.28, la retta AB risulta parallela
alla retta CD; ma, essendo all'interno dell'ipotesi III, dell'angolo acuto, ottiene a + b < R e quindi
a' +
b < R. Risultano quindi due rette, una
perpendicolare e l'altra obliqua a
una stessa retta BC, che non si incontrano!
In base a quanto precede, il Saccheri
stabilisce
l'esistenza di due rette p e q, a sinistra e a destra di C, le
quali dividono il fascio di rette
per C in due parti: quella con le rette che
intersecano AB e quella con le rette che hanno con essa una
perpendicolare in comune (pur
non intersecandola).
A questo punto, egli ritiene quanto ottenuto contrario all'intuitiva
conoscenza della linea retta e respinge anche l'ipotesi in questione.
In definitiva, accetta la prima possibilità
come unica possibile sulla base dei precedenti assiomi o postulati e, di
conseguenza, pensa di
avere, in questo modo,
dimostrato il 5° postulato euclideo
(in realtà assumendo un enunciato equivalente).
2. Il modello di Klein della geometria iperbolica
La prova del ragionamento scorretto del
Saccheri, che involontariamente ha di fatto costruito alcune proposizione di
geometria non euclidea
iperbolica, è data dalla costruzione di un modello di
tale geometria all'interno della stessa geometria euclidea, come è stato fatto
dal matematico Felix
Klein: tale modello soddisfa tutti gli assiomi (postulati) di Euclide,
escluso il quinto, quello delle parallele (che è negato, risultando
l'esistenza,
per un punto non appartenente a una data retta, di più di una retta
parallela ad essa).
In tal modo è provato che la nuova geometria è coerente, cioè non contradditoria,
se tale è la geometria euclidea (perchè, come adesso si vedrà,
si trasferiscono
solo i termini in un nuovo contesto) e che il quinto postulato non può essere
dedotto dagli altri assiomi euclidei, perchè altrimenti
risulterebbe valido
anche nel modello.
Klein considera come
piano l'insieme dei punti interni ad un cerchio e ciascuno di questi è visto
come punto non euclideo.
Ogni corda del cerchio (esclusi gli estremi) è considerata una
retta non euclidea.
Due corde che hanno un estremo in comune (sulla circonferenza e quindi non si
intersecano) costituiscono due rette parallele.
Per due punti passa sempre una retta (vale a dire, per due punti interni al
cerchio passa sempre una corda).
Data una retta e un punto fuori di essa, le rette del fascio di centro questo
punto si dividono in un insieme di secanti e in uno di non secanti
(rette iperparallele): le rette parallele di cui sopra sono quelle che
separano i due insiemi.
Le isometrie (movimenti o congruenze non euclidee) vengono definite come
particolari trasformazioni (proiettive) che mutano il cerchio in se
stesso (i punti interni, pur potendo cambiare posizione, rimangono interni e
analogamente i punti sulla circonferenza rimangono su di essa),
mentre la
distanza (non euclidea) tra due punti A e B, data da:
non viene variata dalle isometrie di cui sopra (anche se queste non lasciano invariata la forma di una figura così come avviene nell'ordinario piano euclideo).
Con tale definizione di distanza, inoltre, valgono le seguenti proprietà, caratteristiche di una distanza:
a. la distanza è un numero maggiore o uguale a zero
b. distanza AB = distanza BA
c. se A, B, C sono punti allineati, con B tra A e C, allora distanza AB + distanza BC = distanza AC
d. se B si avvicina a N la distanza da A tende a diventare infinita
Come mostra la seguente figura interattiva (muovendo T), inoltre, la distanza (calcolata secondo la definizione data, attraverso il logaritmo) tra i punti A e B sulle due rette parallele tende a zero avvicinandosi la coppia di punti al bordo del cerchio.
3.
Il modello di
Poincarè
4. Modelli di geometria non euclidea (piana) si
possono costruire anche sulle superficie a
curvatura costante dello
spazio euclideo (tridimensionale), considerando come rette le curve
geodetiche di tali superficie.
Detta k la curvatura, se k > 0 si ottengono
le superficie sferiche, se K = 0 quelle piane,
e se, infine, k < 0, le cosiddette superficie
pseudosferiche.
I nomi geometria ellittica o
iperbolica, dati da Klein, infatti, derivano dai rispettivi modelli tridimensionali:
il primo sulla sfera o sull'ellissoide, il secondo sull'iperboloide.
Il matematico italiano
Beltrami,
nel 1868, propose, prima di Klein, un modello tridimensionale di geometria non euclidea
iperbolica (meno semplice, tuttavia, rispetto a quello, piano, del matematico
tedesco) sulla pseudosfera generata dalla
rotazione di un particolare tipo di curva, detta
trattrice, intorno al proprio asintoto.
Tale curva è definita come l'insieme dei punti in
ciascuno dei quali il segmento PQ della retta tangente, in quei punti, è
costante.