Ricordando la forma della matrice di una similitudine lineare diretta
,
consideriamo la corrispondenza biunivoca
che a ogni punto
del piano diverso da
associa la matrice
,
vale a
dire la similitudine che trasforma il punto
nel punto
.
Poiché il punto può riguardarsi come rappresentante di un vettore, già sappiamo addizionare, in questo senso, due punti:
Sappiamo anche addizionare e moltiplicare, in un certo senso, due matrici (completa le uguaglianze seguenti):
Nelle ipotesi precedenti , poiché
risulta subito che
Non abbiamo finora, però, dato alcun
significato alla moltiplicazione dei punti.
Possiamo tentare allora di procedere come segue: prima troviamo le matrici
corrispondenti
ai punti fattori, le moltiplichiamo fra loro e quindi
consideriamo tale risultato come immagine
del prodotto dei punti, vale a dire,
consideriamo come prodotto dei punti la controimmagine
del
prodotto ottenuto fra le matrici corrispondenti.
Così, dati i punti:
e ,
risulta
e quindi
dalla prima colonna della matrice prodotto.
In definitiva
L'insieme dei punti e delle matrici , con le operazioni di addizione e moltiplicazioni definite, costituiscono due strutture algebriche, dove la corrispondenza biunivoca j , che mantiene da una struttura all'altra, nel senso di cui sopra, le due operazioni, risulta un isomorfismo fra le strutture (le due strutture sono isomorfe, vale a dire, si comportano allo stesso modo dal punto di vista algebrico).
Per brevità, indichiamo con l'immagine del punto nella corrispondenza , quando questa notazione non comporta ambiguità di interpretazione.
Risulta, in base a quanto precede,
, dove la matrice a secondo membro è
l'identità nella
moltiplicazione fra matrici (elemento neutro), mentre il
punto a primo membro è l'identità nella moltiplicazione
dei punti (appena
definita). Poiché questi due oggetti matematici (matrici e punti) si
comportano, come si è
detto, allo stesso modo, possiamo indicarli entrambi con
la lettera I.
Se indichiamo con -I la matrice (opposta di I):
allora risulta
e
Indicando, inoltre, il punto e la matrice , corrispondenti nell'isomorfismo, con la lettera i, possiamo scrivere allora i2=-I.
Indicando ora un generico punto del piano e la matrice corrispondente con la lettera v, possiamo osservare che v può ottenersi combinando I e i nel modo seguente:
dove a, b sono due opportuni numeri reali.
Ancora, in virtù dell'isomorfismo fra i numeri reali x e l'insieme dei punti , indicando I con 1, si ottiene:
v = a + i b
dove i2=-1.
In definitiva, i simboli come v, di cui
i punti del piano e le matrici precedenti costituiscono due
interpretazioni
(con le operazioni dianzi definite), prendono il nome di
numeri complessi.
Si ha essenzialmente una sola struttura, quella dei numeri complessi,
della quale i punti e le matrici costituiscono
due modelli.
In base a quanto precede i numeri complessi si possono addizionare o moltiplicare secondo le ordinarie regole di calcolo valide per i reali, cui si sottomette anche il simbolo i, tenendo solo presente che i2=-1.