I teoremi di Godel

 

Una teoria  (o sistema) formale S si dice coerente se e solo se dalle sue proposizioni non può derivare alcuna contraddizione (dal punto di vista sintattico, cioè mediante le regole di deduzione della teoria).
Si dice che S ha un modello se esiste un universo interpretativo in cui le proposizioni di S sono tutte vere (si dice anche, in tal caso, che S è soddisfacibile).
Si dice che T è un teorema di S se T è derivabile sintatticamente dagli assiomi di S; si dice invece che T è conseguenza logica di S se T è vera in ogni interpretazione che rende veri gli assiomi di S (punto di vista semantico, T risulta vera per ogni modello di S).

I due teoremi seguenti enunciano due importanti proprietà della logica.

Nel 1930 Godel dimostra, per la logica dei predicati del 1° ordine, il teorema di  completezza semantica:

          Se T è una conseguenza logica di S, allora T è un teorema di S   (un sistema coerente ha un modello)


L'inverso di questo teorema stabilisce, invece, la
correttezza semantica

Una teoria formale S si dice invece sintatticamente completa se e solo se, per ogni proposizione T di S, o T oppure non T è un teorema di S
(aggiungendo al sistema, supposto coerente, una formula non dimostrabile esso perde la coerenza).

Una teoria S si dice assiomatizzata se e solo se l'insieme dei suoi assiomi è decidibile, nel senso che esiste un algoritmo che consente di determinare se una qualsiasi data proposizione di S è o non è un assioma di S. Si dice invece assiomatizzabile se e solo se è equivalente (ha le stesse proposizioni) a una teoria assiomatizzata.

Nel 1931 Godel dimostra un teorema ancora più importante:

       I sistemi formali assiomatizzabili, coerenti e sufficientemente espressivi per includere l'aritmetica, sono sintatticamente incompleti.

Infatti, considerato un sistema S siffatto, costruisce una formula G, nell'ambito dell'aritmetica, che asserisce che essa stessa non è dimostrabile;
dimostra poi le due implicazioni:

                                        

vale a dire, se G è dimostrabile allora lo è anche la sua negazione e viceversa.
Quindi, supponendo gli assiomi coerenti, egli ha costruito una proposizione indecidibile, nel senso che né G, né la sua negazione possono ricavarsi formalmente dagli assiomi di S (sono cioè teoremi della teoria).
In altri termini, il sistema S risulta sintatticamente incompleto.

D'altra parte, G non può essere falsa, altrimenti sarebbe dimostrabile e quindi gli assiomi non coerenti; dunque G è una proposizione vera dell'aritmetica, pur essendo indecidibile, il che prova anche l'incompletezza semantica.

In particolare, se gli assiomi della teoria S per l'aritmetica sono coerenti, si può dimostrare G (esiste una proposizione aritmetica vera che non è dimostrabile a partire dagli assiomi), per cui la teoria risulta contraddittoria: se l'aritmetica è coerente, questo fatto non può, dunque, essere dimostrato nell'ambito dell'aritmetica stessa.
Considerando, d'altra parte, la teoria S per l'aritmetica i cui assiomi sono tutte le proposizioni vere sui numeri naturali (con le operazioni di addizione e moltiplicazione), allora S è certo sintatticamente completa (e coerente), ma, per il teorema di Godel appena visto, ne segue che essa non è assiomatizzabile (e ammette modelli non standard).