Prerequisiti: Pendenza di una retta
Concetto di derivata e di differenziale
1. Un oggetto è lasciato cadere da una torre alta 100 metri e la tabella precedente mostra, trascurando la resistenza dell'aria, gli spazi percorsi (in metri) dalla sommità in funzione del tempo trascorso (in secondi).
Quale sarà la velocità dell'oggetto dopo 3 secondi?
Una prima grossolana valutazione può essere data dividendo lo spazio percorso per il tempo:
Ma la velocità non è costante a causa dell'accelerazione di gravità e gli spazi percorsi sono dati approssimativamente dalla legge .
Restringiamo allora l'intervallo, esaminando quello tra 2 e 3 secondi:
seconda valutazione
Procediamo restringendo ulteriormente l'intervallo:
tra 2,5 e 3 (terza valutazione)
tra 2,95 e 3 (quarta valutazione)
e così via, possiamo ottenere valori sempre più precisi.
Possiamo anche studiare gli intervalli per tempi decrescenti:
tra 3 e 3,2 30,38
3 e 3,1 29,89
3 e 3,05 29,645
e osservare che (indicata con v la velocità): 29,155 < v < 29,645
Non riusciamo però, in questo modo, ad arrivare al valore esatto della velocità al tempo t = 3.
Cerchiamo un'altra strada.
Indichiamo con h l'intervallo di tempo trascorso dopo i 3 secondi; in tal caso lo spazio percorso sarà dato da , con h > 0.
La velocità media nel tempo h sarà allora
e tale velocità tende a 29,4 per h che tende a zero:
In questo senso possiamo riguardare 29,4 m/sec come la velocità v nell'istante t = 3 sec.
Consideriamo ora un generico istante di tempo t (un qualunque numero di secondi).
La velocità media nell'intervallo di tempo h risulta:
Tale velocità, per h che tende a zero, tende al valore 9,8 t.
Possiamo scrivere quest'ultimo fatto in simboli matematici:
che si legge " il limite, per h tendente a zero, di 9,8 t + 4,9 h è uguale a 9,8 t ".
In definitiva, la velocità istantanea in un qualunque istante di tempo t è data da
Ovviamente, per t = 3 ritroviamo il risultato v = 29,4 ottenuto in precedenza.
Il limite suddetto esprime la rapidità di variazione dello spazio in funzione del tempo, nell'istante in questione (velocità); si dice derivata
della funzione s rispetto al tempo t.
Da un punto di vista geometrico, disegnata la curva che rappresenta lo spazio percorso, e indicate con le variazioni
del tempo e dello spazio, il definisce la pendenza della retta tangente alla curva nel suo punto di ascissa , vale a dire la tangente dell'angolo che tale retta forma con l'asse x. Si può verificare questo fatto muovendo il punto P nella figura seguente ed osservando
le posizioni che assume la secante TP facendo tendere h a zero.
2.
Fissando l'attenzione sulla retta tangente, indichiamo con dt e ds gli incrementi del tempo e dello spazio riferiti ad essa ( TH = dt, HK = ds).
Possiamo scrivere, quindi, anche ..
L' incremento del tempo dt (differenza tra t e t+h) si dice differenziale della variabile indipendente, mentre l' incremento dello spazio riferito alla tangente (non alla funzione) ds, dato da , si dice differenziale della funzione (o della variabile dipendente)
Dunque, la derivata dello spazio rispetto al tempo, vale a dire la velocità v, può essere rappresentata dal rapporto dei due precedenti differenziali.
Stiamo viaggiando comodamente seduti sulla nostra automobile in una strada secondaria e un'occhiata al tachimetro ci informa che la velocità in quel momento è 60 km/h. Se,valutando che la meta è a 30 km di distanza, pensiamo di essere a destinazione in mezz'ora, stiamo ragionando in termini di differenziale!