1. Il concetto di curvatura
nel piano
Per determinare la curvatura in un punto P di una curva (ovvero, lo scostamento dalla retta tangente) si considerano due altri punti P1, P2, sulla curva, vicini a P, e la circonferenza che passa per i suddetti tre punti; la posizione limite della circonferenza, per P1 e P2 che tendono a P, determina un raggio r che permette di definire la curvatura come il rapporto 1/r.
Per esempio, calcoliamo la curvatura nel punto (1;1) del ramo di iperbole y = 1/x.
Partendo dall'equazione della circonferenza x2+y2+ax+by+c=0 e imponendole il passaggio per i tre punti:
si ottiene un sistema sulle incognite a, b, c, che, risolto, fornisce la soluzione in funzione di k (il calcolo può essere velocizzato con un software algebrico):
Come si vede, per k ® 0, risulta a = - 4, b = - 4, c = 6.
La circonferenza limite di curvatura è quindi x2 + y2 - 4x - 4y + 6 = 0 (risulta come elemento separatore tra quelle tangenti internamente e quelle tangenti esternamente), il cui raggio vale .
Dunque, la curvatura in questione risulta
.
E' da osservare che il centro della circonferenza è sulla retta y = x, perpendicolare alla tangente y = -x + 2, nel punto (1;1).
Ripetendo lo stesso procedimento, per esempio,
nel punto (2; 1/2), e quindi con i punti:
si ottengono i valori:
e quindi una curvatura (inferiore, come ci si aspetta) di circa 0,16.
2. Concetto di curvatura di una superficie
Considerato un punto P di una superficie, tutte le tangenti in
P alle linee sulla superficie che passano per P stanno su uno stesso piano:
tale
piano si dice tangente alla superficie nel punto P.
La retta
perpendicolare al piano tangente in P si dice normale alla superficie in
P.
La curvatura di una superficie in un suo punto P
fornisce una misura dello scostamento di essa dal piano tangente, in analogia
con il
caso del piano.
Ogni piano che
contiene la normale alla superficie in P taglia quest'ultima secondo una
sezione normale per P, che avrà una determinata
curvatura: tra tutte queste
curvature, ne esisterà una minima k1 e una massima k2, il cui
prodotto definisce proprio la curvatura della
superficie in P.
Nell'ellissoide di figura
(x2+y2+z2=1), ad esempio, entrambe le curvature
estreme (che si trovano su piani ortogonali) sono negative,
perchè il
centro di curvatura si trova sulla semiretta negativa della normale; di
conseguenza, la curvatura della superficie
k =
k1·k2 = 1/(r1· r2)
risulta positiva.
Nella superficie a sella, invece, la curvatura è
negativa (in figura, z =x2-y2).
Nel cilindro, come nel piano, la curvatura è nulla. Perchè?
Nel toro (ciambella), infine, in alcune
regioni è positiva, in altre negativa.
Perchè?